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VENEZUELA, MISSIONE MIRACOLO

Di Martia Luz FdC

Caracas 26 Giugno 2005 | " Viaggio a Cuba, permenza in un centro clinico, operazione oculistica e infine ritorno glorioso alla patria di Bolivar il tutto per solo..............beh, essere rivoluzionario " Che ve ne pare ? Sembra quasi lo slogan di una agenzia di viaggi vero ? Invece si chiama Missione Miracolo e la reclamizza nientepopodimenoché il lider il vero, il proprio l'autentico messia bolivariano.

Definitivamente il potere del petrolio trasformato in trampolino e supporto alla personalitá di Hugo Chavez. " In Venezuela o meglio in sud america non esistiranno piú né invidenti né ignoranti ! La missione miracolo acompagnata dalla missione Robinson vinceranno tutti i mali " Chi puó resistere a offerte cosí tentatrici ?

Nel paese rivoluzionario non esistono piú poveri, con un solo colpo di spugna il regime ha risolto il problema. Come ha fatto ? La risposta é semplice: cambiando il metodo di classificazione della povertá. In Venezuela da oggi in poi la povertá non si misura solo sulla capacitá dell'individuo di creare ingressi per poter soddisfare le esigenze piú elementari, nel paradiso della rivoluzione la povertá si misura sulla possibilitá del cittadino ad accedere alle fonti gratuite o a prezzi sussidiati che il regime offre.

In poche parole un povero che di per sé non ha la capacitá di produrre sufficente ricchezza per soddisfare le sue esigenze piú elementari peró ha accesso alle missioni di educazione, assistenza medica, magazzini alimentari, centri di reclutamento politico-militare gentilmente offerti dal regime non é piú povero bensi passa nella categoria di coloro che godono di un indice di sviluppo umano soddisfacente. Che cosa si richiede per accedere a tali fonti di benessere ? Una sola essere fedeli alla rivoluzione o meglio essere socialisti della nuova era cioé bolivariani.

I poveri, quelli veri, coloro che si alimentano pescando nelle borse di spazzatura e che vivono sotto i ponti delle autostrade lo sono volontariamente. In effetti sarebbe sufficente abbracciare la nuova fede, la bolivariana, e il problema sarebbe automaticamente risolto. Se invece la loro coscienza o la formazione intellettuale o l'affanno di libertá e democrazia fosse piú forte della fame..........mah in tal caso non si pió parlare di poveri se no solo di matti.

In un battibaleno Venezuela é passata dall'essere una nazione vittima della povertá, della disoccupazione della prostituzione e del traffico di droga a un paese dove lo sviluppo umano ha raggiunto vertici piú che soddisfacenti e dove grazie all'apporto mai ricompensato a sufficenza di Fidel Castro puó offrire la miracolosa missione per curare imperfezioni oculari a un intero continente.

Ci chiediamo come un presidente che tanto offre alla nazione puó non essere amato o meglio come puó vivere tal individuo nel terrore di essere assassinato ? Gli intenti di magnicidio dichiarati da Hugo Chavez sono oramai incontabili peró questo ultimo rasenta il patetico. Durante la sfilata del 24 di Giugno giorno delle forze armate venezuelane la consuetudiraria marcia militare é stata trasferita dal campo di Carabobo, luogo dove tradizionalmemnte si effettuava al cortile di onore della caserma militare della capitale dove risiedono i battaglioni piú fedeli al presidente.

Nonostante tali misure di sicurezza alla termine della sfilata effettuata sotto un arco trionfale di cartone, triste replica di quello autentico situato nel campo di Carabobo, il capo del regime Hugo Chavez si ritirava dal cortile vestendo la sua divisa di colonnello dentro un carro armato e circondato da una barriera di guardaspalle che lo isolava dagli stessi soldati che partecipavano nella sfilata. Dio che pena ! Peró difronte al terrore che possa cadere l'unico simbolo della rivoluzione che tra l'altro é costato ben 350 mila milioni di dollari costruirlo cos'altro si puó fare. La soluzione sará l'aumento del 60 o 70 % concesso senza preavviso a tutti i militari appena dopo la sfilata ?

Non ci preoccupiamo, pronto il lider giungerá in Italia accompagnato dalla innumerabile carovana di ministri, consiglieri, giornalisti, adulatori, buffoni di corte e molte ma molte promesse addolcite con tanti ma tanti barili di petrolio. Difronte a tale spettacolo al quale Roma "Caput mundi" non era piú avvezza dai tempi del duce e dei fori imperiali la stessa fontana di Trevi si scgioglierá in applausi e il Colosseo l'arco di Tito, il Pantheon e la scalinata di Piazza Navona grideranno emozionati Viva, Viva il benefattore, Viva Viva la revolucion.

E gli spettatori, quelli veri ? I romani ? Non saprei, sará ferragosto e a Roma de sicuro nun ce staranno manco li gatti. Sará per questo che potranno ballá li sorci?



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